Incontro con un mercenario

[Scheda || Spadone legato dietro la schiena, pugnale alla cintura || Pt Exp: 1]

[Mikah aveva sempre saputo che, nonostante tutto, avrebbe seguito le orme dell'uomo che l'aveva preso con sé. Purtroppo, dato che odiava anche solo il pensiero di essere associato a quell'uomo!!
In ogni caso, aveva bisogno di un modo di guadagnare qualcosa, aveva deciso di entrare nella Compagnia di Ventura, avendo anche lasciato quella precedente. E sinceramente non avrebbe mai voluto diventare una guardia: troppe regole, nessuna libertà! Non faceva per lui.
Quando quindi aveva saputo che alcuni dei suoi membri si trovavano a Omamufa, ci si era immediatamente diretto. Avrebbe dovuto parlare con loro per diventare un novizio della Compagnia, anche se leggermente lo irritava: voleva dire ricominciare completamente da capo e ottenere una certa credibilità ed esperienza, prima di raggiungere una posizione abbastanza alta. Sarà una noia si era ritrovato a pensare.
Una volta arrivato nella cittadina era ormai mattina inoltrata e cominciò immediatamente a guardarsi in giro, esplorando un po' i posti dove presumeva si sarebbero trovati, ma sembrava che non ci fosse nulla. Si risolse, una volta passato abbondantemente lo zenit, a chiedere indicazioni, ma nessuno sembrava dirgli nulla di utile, se non che non li vedevano da diversi mesi. Decise, quindi, di spostarsi dalla parte opposta della città, per controllare quella il più possibile; se anche in quel caso non avesse trovato nulla, avrebbe comunque avuto il giorno successivo per cercare qualcosa. Finalmente, però, un uomo sulla cinquantina, parecchio malato e poco curato, gli indicò la Taverna del Vecchio, posta alla periferia della città; una posizione così periferica indicava certamente un posto non molto raccomandabile, ne era sicuro.
Ci arrivò di fronte, riconoscendola subito: luci accese, voci ridaciane che provenivano fuori dalle finestre, urla, strilla divertite di donne, probabilmente le cameriere. Un posto parecchio adatto a lui.
Non esitò due volte: entrò e cominciò a guardarsi attorno.]

[Scheda || Spadone legato dietro la schiena, pugnale alla cintura || Pt Exp: 2]

[L'odore nauseabondo lo colpì immediatamente, causandogli una smorfia sul viso; non era l'odore più gentile del mondo, ma Mikah sapeva bene che non doveva aspettarsi altro da una taverna. Il suono che permeava l'ambiente, invece, non era diverso da quello che poteva sentire durante la permanenza nellla sua vecchia compagnia.
Non si aspettava che trovare i mercenari sarebbe stato facile, proprio a causa di quel rumore, così decise di passeggiare tra i tavoli per poi raggiungere il bancone e chiedere al taverniere; evidentemente, però, era fortunato, perché pochi secondi dopo notò un gruppo di uomini con addosso ancora le armi e sulle cui gambe erano sedute alcune "donnacce". Probabilmente, erano loro i mercenari che stava cercando, ma erano troppi per affrontarli con la solita arroganza: per quanto sapesse che se la sarebbe cavata contro due o tre avversari, gli uomini presenti erao troppi.
Così, decise semplicemente di avvicinarsi, osservando la scena e cercando di capire il modo migliore per approcciarli.]

[Scheda || Spadone legato dietro la schiena, pugnale alla cintura || Pt Exp: 6]

[Quegli uomini gli sembravano un gruppo di mercenari, non sembravano essere quelli che cercava. Ma, lo sapeva bene, l'apparenza poteva ingannare, così continuò a osservarli. Erano un bel gruppo allegro, solo uno di loro stonava tra tutti: era fermo, non accettava le offerte di nessuna delle cameriere e sembrava sorvegliare la situazione come il falco che adocchia la preda.
Per quando lo infastidì essere apostrofato in quel modo, Mikah non si sorprese: sapeva perfettamente che la sua entrata e il suo atteggiamento sarebbero stati notati.] Io? Fissare? [chiese retoricamente, alzando leggermente le sopracciglia.] Nulla. Mi chiedevo semplicemente se voi foste gli uomini che stavo cercando. Ma non mi sembra proprio. Sto solo perdendo il mio tempo, quindi direi che devo usarlo meglio [disse con una scrollata di spalle, girandosi verso il bancone, pronto a prendersi una birra.]