Anche di giorno sembra che le tenebre vigilino su questa città come in altre su Losse ma gli abitanti vi sono ormai abituati, come lo sono alla nebbia opprimente che sembra non voler mai cessare. Si combatte le tenebre con la luce e di certo Orravwij è la città con più lanterne lungo le strade e con più luci accese nelle abitazioni.

Sorge al centro di un dirupo come pietra viva sorta direttamente dal centro della terra. Si innalza imponente e ha un aspetto inespugnabile. L’arrivo è segnato da una fila di leoni di pietra ma per arrivarvi bisogna percorrere una pericolosa ed enorme scala. Delle guardie controllano chi può passare o meno e subito dopo di loro v’è l’ingresso ma, a differenza di ogni altro castello, per arrivare alle sale più importanti dei regnanti, bisogna scendere lungo infiniti dedali di scale, giù fin quasi alle viscere della terra.

La maggior parte degli abitanti è votata al culto del dio Katros e per lui sorge difatti un tempio dal cuore di fuoco. Per entrarvi si deve percorrere una lunga spirale e non è difficile incontrare gli adepti più devoti che vi camminano in ginocchio o flagellandosi. E’ d’obbligo essere ammantati di nero.

Le rovine sono ciò che resta dell’antico capoluogo di Losse. Spesso meta di pellegrinaggio da parte di devoti a Katros o semplici forestieri. Si dice che vi abitino ancora gli spettri di chi secoli orsono perì nell’ultima battaglia.