Arrivo a corte

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*°Layla°*
view post Posted on 13/5/2014, 11:42     +1   -1





FATO

[Primo pomeriggio || Parzialmente nuvoloso || tempo mite con leggera brezza]
[Vilja, umana, governante || disarmata]



[E' il primo giorno di lavoro per la nostra Finlay. Ha fatto qualche giorno addietro la richiesta per lavorare al Castello. Una missiva l'ha informata proprio ieri che è stata accettata e dovrà presentarsi nel primo pomeriggio. Una donna bassina e corpulenta la attende davanti la porta principale anche se ovviamente non è da lì che entreranno ma da quella di servizio, posta dietro e quasi nascosta...visto che la ragazza comunque non potrebbe saperlo la aspetta lì. Indossa la classica divisa della servitù con la sola differenza che quella di arborea è verde scuro mentre il grembiule è comunque bianco. Ha l'aria severa e i piccoli occhietti scuri scrutano le scale e il sentiero in attesa di scorgere la figura della ragazza.]

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Edited by *°Layla°* - 6/8/2014, 21:15
 
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view post Posted on 14/5/2014, 21:43     +1   -1
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Finlay Mairisdaughter ∽ Lacros

[Scheda || spada al fianco, pugnale nello stivale, arco dietro la schiena || Pt Exp: 1]


[Quando il giorno prima era arrivata la missiva di conferma da parte del palazzo si era sentita immediatamente elettrizzata! Non pensava che le avrebbero risposto così presto, né che l'avrebbero accettata! Tanto è vero che aveva anche cominciato a guardarsi in giro per trovare un posto come cameriera in una locanda o in un ostello, anche se sicuramente non sarebbe stata la stessa cosa: in un luogo simile avrebbe dovuto per forza interagire costantemente, cosa che avrebbe sicuramente comportato un grande stress. Amando la solitudine, i luoghi troppo affollati la innervosivano enormemente!
Così, appena ricevuta la missiva, aveva preparato tutti i suoi pochi averi, pronta per quella nuova avventura che sarebbe cominciata il giorno successivo. E in quel momento era lì, a passeggiare con falsa tranquillità sul sentiero che l'avrebbe condotta al Castello.
Aveva paura, paura che qualcosa sarebbe andato storto, che non fosse adatta per quel lavoro. Forse Padre aveva ragione... pensò, ma immediatamente scosse la testa: non doveva lasciarsi prendere da simili ragionamenti, non le avrebbe portato nulla di buono. Se non so qualcosa, imparerò e migliorerò! pensò quindi con positività.
Finalmente, raggiunse la fine del sentiero, dove vide una donna un po' in là con gli anni che la stava evidentemente aspettando; sembrava severa e, a giudicare dalla divisa, anche una cameriera, se non porprio la governante.] Buongiorno [salutò non appena fu a portata d'orecchio.]
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view post Posted on 14/7/2014, 20:10     +1   -1





FATO

[Vilja, umana, governante || disarmata]



[I piccoli occhietti vispi trovano subito la figura della ragazza che sta salendo la scalinata che arriva al portone. Ha le braccia incrociate al petto ma presto le scioglie per lisciarsi il grembiule bianco e sistemare così pieghe in realtà inesistenti. Aspetta che la ragazza si fermi davanti a lei e ne ascolta il saluto] Buongiorno [La scruta come a volerla studiare mentre le labbra sono così serrate che quasi non si vedono] Alla servitù non sono concesse armi. E' già deplorevole che una donna le porti con sè...e che le sappia usare [Aggiunge con evidente disgusto quasi] Seguitemi [Inizia quindi ad incamminarsi verso il retro del Castello fino a quando si ferma davanti a quello che sembra un pezzo di tronco come il resto. Solo con sguardo più attento si può vedere un piccolo pomello. Senza esitazione la donna entra e lascia aperto in modo che Fin possa fare altrettanto. Si trovano quindi in quello che sembra un ingresso per quanto spoglio e semplice. Un lungo corridoio porta quindi in vari ambienti..]

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Edited by *°Layla°* - 6/8/2014, 21:14
 
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view post Posted on 27/7/2014, 13:04     +1   -1
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Finlay Mairisdaughter ∽ Lacros

[Scheda || spada al fianco, pugnale nello stivale, arco dietro la schiena || Pt Exp: 2]


[Lo sapeva. Sapeva che avrebbe fatto qualcosa di sbagliato. Non aveva minimamente pensato alle armi, le aveva semplicemente portate con sé: facevano parte di lei, del suo essere e per lei era quindi stato naturale prenderle. Le vennero le lacrime agli occhi, osservando come le labbra della donna si erano strette in una riga sottile; quindi li abbassò, rimanendo in silenzio e mostrando evidente sconforto e dispiacere.
Ora, però, cosa ne avrebbe dovuto fare? Non poteva certo lasciarle in mezzo alla strada, né voleva venderle, perché avevano un valore affettivo. Alzò lo sguardo, osservando la figura della donna camminare davanti a lei; doveva chiederglielo? O avrebbe dovuto aspettare di essere all'interno del castello? In fondo, poteva sempre lasciarle sotto al giaciglio che le avrebbero assegnato, in questo modo nessuno avrebbe saputo che era in grado di utilizzare armi e lei non avrebbe dovuto venderle.
Spostando lo sguardo oltre la donna, vide che stavano avvicinandosi al retro del palazzo, ma c'erano solo tronchi; sapeva che tutti i castelli avevano un'entrata sul retro, apposta per la servitù, ma non le sembrava di vedere nulla. Cercò di capire perché si stessero dirigendo in quel punto e notò il pomello pochi istanti prima che la governante lo afferrasse e aprisse la porta, guidandola all'interno di un piccolo ingresso, spoglio ma dalle pareti di legno caldo che rendevano l'ambiente, per quanto semplice, anche piuttosto accogliente.
Finlay poteva notare il lungo corridoio che portava ad altri ambienti del castello e non vedeva l'ora di esplorarlo. Sapeva però che prima doveva ricevere ulteriori istruzioni dalla governante, per cui rimase compostamente in silenzio, con le mani intrecciate davanti al corpo, mentre osservava la donna chiudere la porta e nascondere l'ingresso a chiunque non lo conosceva.]
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view post Posted on 6/8/2014, 20:11     +1   -1





FATO

[Vilja, umana, governante || disarmata]



[La donna continua a camminare senza voltarsi in favore della ragazza] Potete entrare in tutte le stanze che volete, tranne quelle chiuse a chiave ovviamente. Quelle stanze vi sono negate. Troverete quindi le cucine, i bagni, la lavanderia...tutto ciò che sarà necessario. Non ho tempo da perdere quindi lascio a voi il compito di esplorare questa ala del castello. Vi mostro la stanza. [Svolta a destra e poi a sinistra per poi aprire infine una porta uguale a tante altre. Entra e fermandosi a lato dell'uscio attende che anche la Lacros faccia il suo ingresso. Vi sono un letto, un baule, un comodino, un armadio e una scrivania...tutto in legno scuro e semplice.] Potete mettere le vostre armi nell'armadio o in qualsiasi altro luogo in cui non vengano viste possibilmente. Inutile dirvi che non voglio vedervi con quegli affari in mano per il castello. [Puntualizza lanciando un altro sguardo alle armi che la ragazza porta con sè. Rimane quindi in attesa di qualche domanda se ella vorrà porne, altrimenti si congederà per andare a sbrigare le proprie faccende da governante della servitù]

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view post Posted on 22/8/2014, 12:18     +1   -1
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Finlay Mairisdaughter ∽ Lacros

[Scheda || spada al fianco, pugnale nello stivale, arco dietro la schiena || Pt Exp: 3]


[Girandosi verso dove si aspettava che la donna l'avrebbe aspettata, notò come questa invece si fosse allontanata a passo spedito e immediatamente cominciò a rincorrerla il più silenziosamente possibile, in modo da non attirare su di sé altri rimproveri. Fortunatamente, anche se era distante da lei qualche metro, Finlay aveva un buon udito e la governante, evidentemente, aveva una voce potente, perché riuscì tranquillamente a sentire quanto le stava dicendo.
Il fatto di avere la possibilità di esplorare da sé quell'ala del castello tutta da sola la elettrizzava, perché avrebbe potuto farlo come lo desiderava; mentre seguiva la donna, pensò a come sarebbe stato fantastico andare alla ricerca delle cucine e della lavanderia. Sarebbe stat divertente!
Poi, finalmente raggiunsero la camera e Finlay poté dare un'occhiata al luogo in cui avrebbe vissuto da quel momento in avanti; le piaceva: il legno dei vari mobili era scuro, le ricordava casa e questo la confortava. Notò immediatamente il baule e seppe che lì avrebbe potuto riporre con tranquillità le armi.] Sì, signora, non si deve preoccupare: nessuno lo saprà mai, [le disse.
Poi rimase in silenzio, aspettando che la donna dicesse qualcosa, ma quando, dopo qualche secondo, non ebbe ancora parlato, osservò rapidamente la sua postura, notando che sembrava in attesa: poteva davvero fare qualche domanda? Insicura, decise di tentare:] Dove posso trovare la mia uniforme? E quale sarà il mio compito a palazzo? Quando devo cominciare? [chiese rapidamente, facendo vagare lo sguardo per tutta la stanza, incerta.]
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view post Posted on 23/9/2014, 12:52     +1   -1





FATO

[Vilja, umana, governante || disarmata]



[Osserva il fare della ragazza e incrocia le mani in grembo con aria annoiata] Trovate l'uniforme nell'armadio. Potete cominciare domani. Prendetevi la giornata per ambientarvi. [Liscia le pieghe invisibili del suo grembiule e poi si volta uscendo dalla stanza.] A domani. La sveglia è all'alba. [Non un sorriso nè una particolare espressione. Si allontana con passo misurato. A Fin la prossima mossa adesso, può restare nella sua nuova camera o gironzolare per il castello]

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view post Posted on 24/11/2014, 19:30     +1   -1
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Finlay Mairisdaughter ∽ Lacros

[Scheda || Prima: spada al fianco, pugnale nello stivale, arco dietro la schiena. Poi: pugnale nello stivale || Pt Exp: 4]


[Finlay si mordicchiò l'interno della guancia, insicura a causa dell'atteggiamento freddo della governante. Non era la prima volta che si ritrovava alla fine di comportamenti simili, ma quanto meno tutte le altre volte conosceva almeno il nome del suo interlocutore; la donna, invece, non si era neanche presentata. Aveva semplicemente fatto il suo dovere nel portarla alla sua camera e nel rispondere alle sue domande; del resto, evidentemente non era necessario nulla di più.
La ragazza, mentre osservava la donna uscire con passo misurato, si chiese distrattamente da quanto tempo avesse quel lavoro; dover trattare i nobili e comunque tutte le persone di classe superiore con tanta deferenza rendeva apatici, a lungo andare? Oppure era semplicemente il carattere della governante? Fin non lo sapeva, ma si augurava con tutto il cuore che a lei non accadesse; certo, era nel suo carattere amare la solitudine e parlare poco, ma sapeva che quando parlava lo faceva con sentimento, con empatia.
Ormai sola nella stanza, la Lacros si girò verso il letto, fissandolo per qualche secondo. Mi chiedo se Madre e Padre abbiano ricevuto la mia lettera. Come avranno reagito? Saranno stati contenti e fieri di me? Sono sempre fieri di Reika, io non sono mai abbastanza, non sono come lei. Ma forse, adesso che gli ho dimostrato che posso badare a me stessa... chissà come sta Baird. E' ancora così piccolo... Fin si sedette lentament sul letto, continuando a fissare il vuoto e a ripensare alla sua famiglia; si sentiva nostalgica in quel momento, avrebbe voluto il conforto e il supporto di sua madre, di Baird e di Mouna.
Dopo qualche tempo, anche se non sapeva esattamente quanto, decise di dare un'occhiata in giro: avrebbe vissuto nel Castello molto a lungo, doveva imparare il prima possibile i corridoi, se voleva svolgere al meglio il suo lavoro e non subire alcuna ramanzina da parte della governante. Rabbrividì al pensiero.
Si alzò in piedi e fece per dirigersi verso la porta, quando si rese conto di essere ancora armata. Si morse il labbro inferiore: non si sentiva sicura a lasciare in camera le sue armi, ma alla servitù non erano concesse; con un profondo respiro, quindi, si tolse la spada dal fianco e arco e faretra da dietro la schiena e li mise nel baule, al sicuro. Almeno, così sperava, dato che non sembrava ci fosse una chiave. La borsa con tutti i suoi pochi averi, invece, la lasciò sul letto: l'avrebbe sistemata dopo. Si chinò per sfilare il pugnale dallo stivale, ma si fermò a metà del movimento: il pugnale era ben nascosto e nessuno l'avrebbe visto, se l'avesse tenuto con sé; sapeva che se qualcuno l'avesse scoperta, avrebbe rischiato parecchio, ma ancora non se la sentiva di andare in giro disarmata: il giorno in cui si sarebbe sentita al sicuro l'avrebbe lasciato in camera, giurò a se stessa.
Una volta sistemato quell'impiccio, Fin non si fece fermare da altro: si diresse a passo deciso verso la porta, che richiuse dietro di sé, e osservò il corridoio in cui si trovava: c'erano altre porte - o almeno così sembrava - e, a giudicare dal fatto che lì si trovava la sua camera, dovevano portare alle stanze degli altri servitori. Decise di non fermarsi a curiosare per verificare l'esattezza della sua supposizione: a lei avrebbe dato fastidio che qualcuno entrasse senza permesso in camera sua, quindi lei non l'avrebbe fatto. Così, semplicemente, decise di percorre all'indietro la strada che aveva fatto con la governante, nella speranza che qualcosa catturasse la sua attenzione.]
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